Salve Emanuela,
Mi chiamo Edoardo e ho 20 anni. Sono uno studente di ingegneria e, benché abbia scelto una materia scientifica e generalmente considerata "fredda e asettica", sono sempre stato affascinato dal mondo della scrittura e dai suoi misteri. Le chiedo, quindi, di eseguire un mini-referto sul testo che le ho inviato. Ho incluso più stili di scrittura, perché talvolta devo sacrificare il "mio" corsivo in favore di altri stili meno personali.
A proposito della mia firma, il taglio delle "t" nel cognome, come vede, è diverso da quello del resto della mia scrittura. Questo è dovuto al fatto che ho elaborato questa firma tra le elementari e le medie, quando, in effetti, usavo quel tipo di taglio. Da allora ho "conservato" la "E" (che altrimenti uso in stampatello) e quel "taglio ad effetto", per un tocco di originalità.
Un'informazione che forse le tornerà utile sapere è che premo moltissimo la penna sul foglio, tanto che sul retro della pagina ho sempre un effetto "bassorilievo" molto marcato. Ciò è dovuto, però (anche?) al fatto che non ho mai imparato ad impugnare correttamente la penna.
Infine, scrivo sempre molto velocemente. Anche quando devo tracciare simboli "strani" o comunque poco comuni (ad esempio simboli matematici o scientifici) tendo a fare numerose prove prima di riportarli definitivamente sul foglio perché non sopporto l'idea di dover rallentare la mia scrittura, neanche per inserire qualche simbolo particolarmente raro.
Autorizzazione pubblicazione scrittura e referto. Ringraziandola anticipatamente, la saluto.
Edoardo
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SCRIVI LA TUA STORIA! Quando raccontarsi è terapia per auto-aiutarsi
lunedì 12 marzo 2012
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Caro Edoardo,
RispondiEliminaUna scrittura senza dubbio corposa e solida, che denota una grande energia vitale ma anche molta aggressività non sempre ben canalizzata...un fondo di rabbia repressa!
Una scrittura accogliente e calorosa, versatile e briosa, esuberante, dai tratti camaleontici e trasformisti, talvolta plateali ma non per questo meno decisa e volitiva, che spesso tende ad imporre il proprio punto di vista, con grande impositività, usando parole che non lasciano voce per essere contraddette, la cui visione della vita si basa su idee spesso ritornanti e preconcette, arroccato come sei nella tua posizione da cui è difficile sviare...ma non sempre ciò che crediamo è la verità onnipotente!
Una rigidità di pensiero che talvolta di impedisce di vedere anche l'altra parte della mela e di scorgerla nella sua pienezza, come se fossi compresso e non completamente libero.
Ti muovi bene nell'ambiente che ti circonda, speditamente, cercando di trovare le soluzioni più ingegnose ed eclettiche per risolvere le varie sfide che la quotidianità ti mette di fronte.
C'é un forte controllo sulle cose, quasi un volersi accertare che tutto sia veramente perfetto, irreprensibile, prima di procedere altrimenti l'ansia ti assale e ricominci a ritornare sui tuoi passi mentre la fretta che ti attanaglia ti costringe come una fune ad andare avanti... che fatica scrivere, che sfinimento!! Tornare indietro ..andare avanti? Che direzione prendere?
L'emotività poi non lascia scampo!
Ordine, precisione, chiarezza ed eleganza sono senza dubbio fili conduttori della tua vita.
Al di là dello stampatello che hai adottato per questioni tecniche, la scrittura è tuttavia pluristile quindi sembra vergata da mani diverse anche se i tratti peculiari che ti contraddistingono rimangono indelebili...spesso nel bambino tale tipologia insorge quando questo si confronta con un clima familiare non estremamente armonico, che orgina un certo disorientamento o comunque figure genitoriali molto pressanti ed esigenti.
Che mi dici di un cognone sentito preponderante nella tua vita, quasi a volerlo sfidare per poi riproiettarsi verso il futuro? Un ancora di salvezza?
Le cause sono tuttavia da rintracciare in un'insicurezza da scarsa conoscenza di sé, nel bisogno profondo di accettazione e di appartenenza anche e non solo a stereotipi massmediali.
Molto interesse per la forma e le apparenze.
Una sessualità non vissuta completamente e pienamente come se talvolta ci fosse un disinteresse o comunque non legata al sentimento.
Caro Edoardo,
ti invito a riunificare le scritture in visione di un monostile che solidifichi il senso di identità, condizione necessaria per diventare adulti a pieno titolo, per una maggiore capacità di autosservazione, autoanalisi e non ultimo di autoconsapevolezza.
Un grande abbraccio
Emanuela
La ringrazio molto per la sua analisi, anzi le chiedo scusa per non aver risposto prima né qui né al suo messaggio e-mail.
EliminaDevo ammettere che quello che ha detto mi descrive senza lasciare molto spazio all'errore; probabilmente ha potuto capire più lei da queste poche righe, di tanti altri dopo una lunga frequentazione.
Per quel che riguarda il mio cognome, le posso dire che lo pospongo sempre al nome, tranne laddove non sia esplicitamente richiesto (anche in accordo ai nostri codici giuridici, per cui ogni cittadino ha diritto al nome, costituito di prenome e cognome). Mi ritengo, infatti, identificato in primo luogo dal nome, che si riferisce a me in quanto persona, e solo dopo dal cognome, che si riferisce a me in quanto membro della mia famiglia.
Tendo spesso ad enfatizzare la mia individualità, rispetto alla generalità del contesto.
Tornando infine a ringraziarla, la saluto con la promessa che cercherò di unificare quanto posso la mia scrittura anche se, devo ammettere, non riesco tuttora a identificare con precisione quei tratti mutevoli, che pur avverto nel loro complesso, ma non colgo singolarmente.
Cordialmente,
Edoardo
Bell'analisi!
RispondiEliminaSono sempre molto ammirata da quello che lei scova nelle grafie più varie. Sono molto curiosa di leggere la mia, per scoprire qualcosina in più su di me e su come mi percepiscono gli altri :)
Ester
Cara Ester,
RispondiEliminaLa tua analisi é on line. Lasciami un commento nel mio blog.
Grazie
Emanuela